Exposanità 2024: focus su risorse umane e competenze professionali
La FNOPI sarà presente
Si alza il sipario sulla 23esima edizione di Exposanità, in programma dal 17 al 19 aprile 2024 a Bologna Fiere e dedicata all’importanza delle risorse umane e sulla valorizzazione delle competenze come strumento chiave per assicurare qualità e tenuta del SSN. Come ogni anno, FNOPI garantirà la sua partecipazione alla manifestazione portando il suo contributo sui temi di maggiore attualità in ambito sanitario quali ad esempio la gestione della cronicità, le reti di continuità e prossimità e l’emergenza – urgenza. In occasione della conferenza stampa di presentazione, a Milano, i referenti nazionali delle professioni sanitarie hanno iniziato a confrontarsi sulle principali novità e sulle prospettive in ambito sanitario.
“Il titolo scelto da quest’anno da Exposanità ‘Ci sta a cuore chi cura’ – ha commentato l’evento la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli – racchiude le più importanti tematiche che la FNOPI affronta, giorno dopo giorno, nel suo lavoro di tutela e valorizzazione del lavoro dei professionisti – in particolare degli infermieri e delle infermiere – nel Servizio Sanitario Nazionale. Temi come la valorizzazione del personale infermieristico, la necessità di lavorare su
competenze sostenendo i percorsi professionali, la retribuzione, i nuovi modelli di prossimità e l’evoluzione digitale della tecnologia sanitaria sono nodi da sciogliere, insieme, per garantire ai cittadini la tenuta del SSN e un alto livello di assistenza”.
“A Bologna – ha assicurato durante la conferenza, il consigliere nazionale e presidente dell’OPI di Bologna, Pietro Giurdanella – vogliamo esserci, contribuire al dibattito e ringraziamo l’organizzazione per aver messo al centro il tema delle persone. L’analisi che stiamo facendo come FNOPI riguarda il bisogno di salute dei cittadini che totalmente cambiato. Andiamo incontro a lunghe stagioni assistenziali in cui alla fragilità si associa la vulnerabilità, e se cambia il bisogno di salute dei cittadini, noi dobbiamo cambiare gli standard organizzativi che fino a poco prima del Covid erano incentrati sugli ospedali e non sul territorio. Il Dm 77 ridisegna la sanità del territorio in una chiave multidisciplinare. In questo contesto, la neonata figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, per noi, è un attivatore di rete perché non agisce da sola”. Serve dunque riadeguare gli standard organizzativi, investendo sulle specializzazioni. “Da tempo – ha aggiunto Giurdanella – diciamo che bisogna investire sulle competenze. In questa logica, da un lato, dobbiamo rivedere i modelli organizzativi, ma dall’altro serve lavorare per attrarre i giovani verso la professione. C’è molto da investire sulle tante competenze che gli infermieri hanno e che – ha concluso – chiediamo di farle esercitare e sul territorio questo può avvenire”.
L’appuntamento è quindi fissato per aprile quando il mondo della sanità e quello della farmacia si incontreranno per fare il punto su criticità, sfide e obiettivi da raggiungere.
Tutte le informazioni, su programma, espositori e convegni sono sul sito della manifestazione.