“Ti porteremo nella nostra vita”. L’ultimo saluto degli infermieri a Marisa Cantarelli

“Oggi, qui, la memoria e il ricordo divengono un’eredità. Un’eredità complessa e difficile perché Marisa, lo sappiamo, tu eri e sei oltre ogni misura”. Le parole di Edoardo Manzoni, docente di Storia e Filosofia dell’assistenza infermieristica e direttore generale dell’Istituto Palazzolo risuonano tra le navate della basilica di Sant’Ambrogio.

Si sono svolti nel pomeriggio di oggi, primo ottobre, a Milano, officiati dall’abate della Basilica di Sant’Ambrogio, monsignor Carlo Faccendini, i funerali della professoressa Marisa Cantarelli, prima teorica italiana dell’assistenza infermieristica, scomparsa lo scorso 28 settembre. L’abate ha sottolineato come il ricordo della professoressa riviva in tutte le persone riunite in chiesa. Ognuno la ricorda per una motivazione valida dettata da ciò che ha fatto in vita, dall’affetto, dalla stima, dalla riconoscenza o dalla solidarietà.

Alla cerimonia funebre hanno partecipato la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli e la segretaria nazionale Beatrice Mazzoleni, legate alla professoressa da un rapporto professionale e umano profondo; accanto a lei, nel 2022, alla cerimonia di premiazione dell’Ambrogino d’oro. Presenti ai funerali anche altri consiglieri del Comitato centrale e molti presidenti degli Ordini provinciali, provenienti da più parti d’Italia. 

IL RICORDO

Nelle parole di Edoardo Manzoni viene tratteggiata la professionista e la donna ed emerge forte la riconoscenza del mondo infermieristico per il contributo teorico, per guida e per l’ esempio mai mancati, fino all’ultimo giorno. L’elenco dei ringraziamenti è lungo e sentito. “Grazie da parte degli infermieri italiani – dice commosso Manzoni – a cui hai dato orizzonti teorici di senso e strumenti pratici perché la loro vita professionale avesse un orizzonte chiaro e determinato. Grazie soprattutto da parte dei giovani infermieri che sapevi conquistare con immediatezza e per i quali eri e sei un modello chiaro ed entusiasmante. Grazie da parte degli Ordini professionali e della Federazione Nazionale perché il cammino teorico del tuo modello iniziò proprio da una forte richiesta ed in supporto a loro. Grazie da parte dei tuoi docenti e dei tuoi studenti – continua il professore -. Per tutti noi sei stata una Guida sempre avanti a guardare lontano, a non dire mai basta, a scoprire territori nuovi ad effettuare incessante ricerca per tenere unita la teoria e l’esperienza. Hai rafforzato la nostra identità personale e professionale, l’hai messa alla prova, forgiata con pazienza in ognuno in noi. Il tuo metodo formativo innovativo ti vedeva sempre con noi, fino a sera, seduta nel cerchio, per lavorare e preparare il futuro”.

Mater et Magistra esigente, ma attenta ai suoi allievi, ai docenti, agli infermieri e alle persone assistite. “La centralità dei bisogni della persona assistita – aggiunge appunto Manzoni -, faro guida di ogni tuo scritto, non è stata una mera enunciazione di principio ma un’applicazione concreta e quotidiana di cui la comunità sociale è grata. Proprio la tua città ne ha preso atto recentemente conferendoti l’onorificenza (l’Ambrogino d’oro, ndr) più alta a sua disposizione per il tuo incessante impegno”. Un premio ricevuto, proprio, per aver scritto “nella pratica e nella teoria, 70 anni di storia dell’assistenza infermieristica in Italia, attribuendole un’autonomia basata su preparazione scientifica e capacità organizzative e rendendo possibile la nascita della comunità ordinistica professionale”.

IL PREMIO STUDIO

Per onorare la memoria della teorica e lasciare traccia, con il sostegno dell’organizzazione Soroptimist International d’Italia è stata promossa una donazione finalizzata a contribuire alla realizzazione del progetto “Premio di studio a orfani vittime della violenza contro le donne” dedicato agli orfani che hanno bisogno di essere aiutati economicamente negli studi.

Un modo per stare vicino agli altri, come la professoressa Cantarelli ha sempre fatto. Anche in sella a una bicicletta, da assistente sanitaria che arrivava fin dentro alle case delle persone, facendo, anni fa, quello che oggi sembra ancora difficile da realizzare appieno.

A QUESTO LINK IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA IN MEMORIA DI MARISA CANTARELLI LETTA DA EDOARDO MANZONI